Amanti dei dolci, ecco una ricetta che vi conquisterà! Una torta all’acqua senza burro, latte e uova, perfetta per chi cerca un’opzione più leggera ma non vuole rinunciare al gusto. 🎂 Ingredienti:– 250ml di acqua tiepida– 120g di zucchero– 190g di farina– 50ml di olio di semi– 25g di cacao amaro– Un pizzico di vanillina– La buccia grattugiata di un limone– 1 bustina di lievito per dolci Procedimento:1. Preriscaldate il forno a 180°C.2. In una ciotola, mescolate l’acqua e lo zucchero fino a scioglimento.3. Aggiungete la farina, l’olio di semi e il cacao setacciati, mescolando bene.4. Incorporate la vanillina e la buccia di limone grattugiata.5. Infine, unite il lievito e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.6. Versate l’impasto in una teglia foderata con carta forno e cuocete per circa 35-40 minuti.7. Fate la prova stecchino prima di sfornare. Una volta raffreddata, spolverate con zucchero a velo o decoratela a piacere. La vostra torta all’acqua è pronta per essere gustata in ogni momento della giornata! 😋
Tre Giorni tra Maestri dell’Arte Bianca alla Fiera TuttoPizza: Il Resoconto dell’impastologo
Il blog Impastologo ha seguito da vicino la fiera TuttoPizza 2024, tenutasi dal 20 al 22 maggio presso la Mostra d’Oltremare di Napoli. Questo evento straordinario, giunto alla sua settima edizione, è un punto di riferimento per tutti coloro che operano nel mondo della pizza, riunendo i migliori maestri dell’arte bianca, produttori di attrezzature e appassionati del settore. L’Esperienza alla Fiera La settima edizione di TuttoPizza si è rivelata un vero e proprio paradiso per chi ama la pizza e il pane. La fiera ha offerto una vasta gamma di attività, dai seminari alle masterclass, passando per competizioni culinarie di alto livello. Tra i momenti salienti, c’è stata la competizione a squadre “TuttoPizza”, che ha visto team di pizzaioli sfidarsi in prove di abilità e creatività. Gli Incontri con i Maestri Durante la fiera, alcuni dei più rinomati pizzaioli e panettieri hanno condiviso le loro competenze e innovazioni. Gino Sorbillo ha stupito tutti con la sua innovativa pizza margherita all’ananas, una provocazione che ha fatto discutere e divertito i presenti. La fiera ha visto la partecipazione di maestri come Carmine Pellone, Stefano De Martino, Angelo Tramontano, Michela Carbone, Fabio Di Giovanni, Raffaele Bonetta e il Maestro Pasticciere Alessandro Slama. Anche i ragazzi di Malati di Pizza hanno arricchito l’evento con la loro presenza e competenze. La Presenza dei Pizza Lovers Un momento di particolare rilievo è stato l’opportunità per l’Associazione Nazionale Pizza Lovers, ovvero amatoriali della pizza, di essere presente ad un evento di tale caratura. In questi tre giorni, migliaia di persone hanno assaggiato i loro prodotti e li hanno visti all’opera e hanno ricevuto numerosi attestati di stima. Nel primo giorno, lo stand dei Pizza Lovers ha avuto l’onore della visita del Presidente Nazionale di CNA, Dario Costantini, insieme al Presidente di CNA Campania Nord, Vincenzo Santo, e al segretario generale Francesco Geremia. Hanno assaggiato con curiosità ed entusiasmo la pizza “Voglia d’Estate”, preparata dal Presidente dell’associazione Pasqualino Lenzuolo e nel secondo giorno di fiera, l’associazione Pizza Lovers ha partecipato al campionato dedicato ai professionisti. L’associazione Pizza Lovers non si culla sugli allori e già guarda avanti al suo primo contest online, una competizione gratuita con diversi premi in palio. Per rimanere aggiornati, seguite i loro canali social oppure visitate https://www.associazionenazionalepizzalovers.org/ Novità e Tendenze La fiera di quest’anno ha riservato ampio spazio anche al mondo della panificazione, con una nuova area dedicata chiamata TuttoPane. Qui, esperti della panificazione hanno condiviso le loro conoscenze e innovazioni. Inoltre, il Museo della Pizza ha presentato nuove installazioni, tra cui un’esposizione dedicata ai cartoni della pizza e alle divise dei pizzaioli, tracciando l’evoluzione di questi elementi iconici. Un’Occasione Imperdibile Partecipare a TuttoPizza è stato un viaggio emozionante nel cuore della tradizione e dell’innovazione culinaria. Sono emerse nuove tecniche, sono state assaggiate pizze straordinarie e, soprattutto, è stata condivisa la passione con tanti altri professionisti e appassionati. Questo evento è un appuntamento imperdibile per chiunque ami la pizza.
Carlo Di Cristo: L’Arte Tridimensionale della Panificazione
Carlo Di Cristo, biologo e appassionato di panificazione, è un uomo che ha saputo trasformare la sua passione in un’arte tridimensionale. Ho avuto il privilegio di incontrarlo e scambiare qualche parola, e l’esperienza è stata davvero emozionante. La Passione che Diventa Arte Carlo Di Cristo è un Maestro nel campo della panificazione a lievito naturale. La sua passione per il pane è nata quasi per caso, ma con un approccio da scienziato. Ha iniziato a lavorare con il lievito madre e si è perfezionato accanto ai maestri del settore. La Formazione e l’Investimento Nonostante sia un autodidatta, Carlo Di Cristo ha investito molto nella sua formazione. Come docente universitario specializzato nelle Neuroscienze, ha approfondito la fermentazione delle farine biologiche. Ha collaborato con il Molino Grassi di Parma per comprendere meglio le farine e i grani. La sua visione è chiara: la qualità delle materie prime è fondamentale per produrre un buon pane, e vale la pena investire di più in farine e grani.Ha approfondito concetti che uniscono materie prime non classiche. Questo include l’uso del lievito madre, il caffè speciale e il vino naturale per creare prodotti distintivi. La sua creatività e la sua dedizione hanno reso il pane un’esperienza sensoriale e culturale unica. L’Uomo Conta Più di Tutto Durante il nostro incontro, Carlo Di Cristo mi ha colpito con una semplice affermazione: “Siamo come in un quadro di Ribera”. Questo grande pittore spagnolo del XVII secolo ha spesso ritratto la vita quotidiana, i volti e le emozioni delle persone comuni. Ecco cosa ho capito da questa frase: Che la passione può diventare arte, che l’innovazione richiede coraggio e che l’umanità è il filo conduttore di tutto ciò che facciamo. Grazie, Maestro, per averci mostrato la bellezza tridimensionale del pane.
Pietro Fontana esperienza Autentica: Un Viaggio nel Gusto alla Pizzeria I Fontana
Nel cuore di Somma Vesuviana, c’è un luogo dove la tradizione della pizza napoletana incontra l’innovazione e la passione: la Pizzeria I Fontana. Gestita dal carismatico Pietro Fontana, questa pizzeria non è solo un ristorante, ma una destinazione per gli amanti della pizza che cercano un’esperienza autentica e di alta qualità. Il Maestro dell’ImpastoPietro Fontana è un nome che risuona con rispetto nel mondo della pizza. Con occhi azzurri e un sorriso accogliente, Pietro non è solo il proprietario, ma l’anima della pizzeria. La sua storia è quella di un sogno che prende forma nonostante le avversità, come il lockdown che ha colpito poco dopo l’apertura del suo locale. Ma con determinazione, Pietro ha trasformato le sfide in opportunità, migliorando costantemente la sua arte. Le Pizze: Riflessi di PersonalitàHo avuto il piacere di conoscere Pietro e le sue pizze sono un riflesso della sua personalità: genuine e innovative. Ho assaggiato la storica 081 pizza margherita a ruota di carro che è un omaggio alla tradizione e la pizza Prato Fiorito è un’esplosione di creatività con ingredienti come il broccolo barese saltato in padella con vino catalanesca, provola affumicata, salsiccia, peperone crusco e fonduta di parmigiano. Un’esperienza da VivereVisitare la Pizzeria I Fontana è più di una semplice cena, è un viaggio nel gusto che lascia un ricordo indelebile. Ogni pizza è una storia, ogni morso un’emozione. E per chi ancora non ha avuto il piacere, è un’esperienza da non perdere. Perché andare da I Fontana non è solo mangiare una pizza, è scoprire un pezzo di storia e passione che solo Pietro può raccontare attraverso i suoi impasti. E non ditelo in giro… Il suo panetto pesa solo 230 grammi Ascoltatemi, fatevi un regalo: una serata alla Pizzeria I Fontana. Non solo assaggerete alcune delle migliori pizze della regione, ma incontrerete un artista dell’impasto che vi farà innamorare della pizza in modi che non avreste mai immaginato.
Casatiello vs Tortano: Una Tradizione Culinarie Napoletana
La cucina napoletana è famosa per la sua ricchezza e varietà, soprattutto quando si tratta di piatti tradizionali legati alle festività. Due delle pietanze più emblematiche di questa tradizione sono il Casatiello e il Tortano, due lievitati salati che, nonostante le apparenze simili, nascondono differenze sostanziali sia nella preparazione che nella storia. Origini e Storia Il Casatiello è un pane ricco e saporito, la cui prima definizione risale al vocabolario Napoletano-Italiano di Raffaele D’Ambra del 1873. D’Ambra descrive il Casatiello come un pane condito con sugna o strutto e pepe, avvolto in forma di grossa ciambella, con uova intere, mezzo incavate nell’impasto e ricoperte in cima da fettucce sistemate a croce. Questa descrizione non solo ci offre un’immagine chiara del piatto ma sottolinea anche l’importanza simbolica delle uova e della loro disposizione, che richiama la corona di spine di Gesù. Al contrario, il Tortano, spesso considerato il “cugino ricco” del Casatiello, non ha una definizione storica altrettanto precisa. Tuttavia, si sa che il Tortano è anch’esso un lievitato salato, ma si distingue per la presenza di salumi nel suo ripieno, in particolare il salame napoletano, e per la sua crosta liscia senza uova in superficie. Una curiosità che circonda il Tortano è l’origine del suo nome. Una teoria suggerisce che il nome “Tortano” derivi da “torta-no”, indicando che, nonostante la sua forma possa ricordare quella di una torta, il Tortano è in realtà un lievitato salato molto più ricco e complesso e la sua forma a ciambella nasce da più cordoni di pasta prima arrotolati e poi attorcigliati tra loro. Questa spiegazione, sebbene affascinante, non convince tutti gli studiosi e rimane una delle tante ipotesi legate alla ricca storia culinaria di Napoli. Differenze nella Preparazione A livello di ingredienti, il Casatiello si caratterizza per l’abbondante uso di formaggio, in particolare pecorino e parmigiano, mescolato con pepe e cicoli di maiale, oltre che la sugna. Il nome stesso “Casatiello” deriva dal latino “caseum”, che significa formaggio. Il Tortano, invece, pur condividendo alcuni ingredienti con il Casatiello, come la farina, lo strutto e il pepe, si arricchisce di salumi vari, che ne fanno un piatto più sostanzioso e variegato nel gusto. Simbolismo e Tradizione Entrambi i piatti sono profondamente legati alla tradizione pasquale e ai simboli della rinascita e della resurrezione. Le uova, in particolare, rappresentano la vita nuova e la speranza, mentre il pane simboleggia il corpo di Cristo. La forma a ciambella di entrambi i lievitati è un richiamo alla corona di spine, un simbolo della Passione di Cristo che si trasforma in un gesto di condivisione e celebrazione durante la festa di Pasqua. Curiosità Una curiosità legata al Casatiello è la sua possibile origine romana. Si ritiene che l’antenato di questo lievitato fosse preparato in onore di Cerere, la dea della fertilità, per celebrare l’arrivo della primavera e augurare prosperità nei campi. In conclusione, Casatiello e Tortano sono molto più di semplici pietanze: sono espressioni di una cultura e di una storia che si tramandano attraverso i sapori e i gesti di chi li prepara, mantenendo viva una tradizione che affonda le radici nel cuore dell’identità napoletana.
Salvatore Lioniello: Un Maestro dell’Arte Bianca che Trasforma la Pizza in #DiversamenteNapoletana
Se c’è un nome che risuona nell’universo delle pizze, è quello di Salvatore Lioniello. Un uomo che ha dedicato la sua vita a trasformare semplici ingredienti in opere d’arte culinarie. Ho avuto l’onore di incontrare personalmente questo maestro dell’arte bianca nel suo accogliente locale a Succivo e la mia esperienza è stata indimenticabile. L’Inizio di un Viaggio Straordinario La storia di Salvatore è un viaggio di passione e dedizione. Nato il 28 luglio 1987, ha trascorso i primi anni della sua vita tra le pareti della pizzeria di famiglia. Tuttavia, a soli 16 anni, decise di allontanarsi da quella tradizione e intraprendere una carriera nell’edilizia. Fu soprannominato “o riggiolaro” per il suo lavoro di piastrellista. Ma la vita ha un modo curioso di portarci dove apparteniamo. La malattia di suo padre cambiò tutto. Salvatore si rese conto delle sue radici e tornò alla pizzeria di famiglia. Fu lì che la sua passione per la pizza iniziò a crescere, e con il tempo, si innamorò dell’arte di fare pizza. Oltre la Margherita: La Pizza come Espressione Artistica Salvatore non si accontenta della semplice Margherita. La sua creatività e abilità nel forno lo hanno portato a vincere tanti titoli in competizioni di tutto il mondo. Nel 2014, ha conquistato il Campionato Mondiale della Pizza a Parma, dimostrando che la pizza può essere molto più di un pasto quotidiano. La sua pizzeria a Succivo è un luogo magico, crea ogni pizza con cura, come un artista che dipinge su tela. Ogni ingrediente è posizionato con precisione, e il risultato è un’esplosione di sapori e colori. L’Incontro con il Maestro Quando Salvatore mi ha accolto nel suo locale, ho avuto l’impressione di entrare in un tempio. La sua gentilezza e umiltà mi hanno colpito. Seduti di fronte a un tavolo di legno, mi ha raccontato delle sue esperienze, dei suoi errori e dei momenti di riscatto. Mi ha donato il suo libro, “Per Sfortuna o per Caso“, con una dedica speciale: “A te che come me ami l’arte bianca“. La Rivoluzione delle “Diversamente Napoletane” Salvatore Lioniello è anche il creatore e ideatore della #DiversamenteNapoletana. Per lui, chiamarle “contemporanee” è un errore. Tutte le pizze che si differenziano dal disciplinare tradizionale dovrebbero essere definite “moderne” o, come ha coniato lui, “Diversamente Napoletane“. Questa rivoluzione culinaria ha aperto nuovi orizzonti, permettendo alla pizza di esprimersi in modi inaspettati e audaci. Salvatore Lioniello è molto più di un pizzaiolo. È un artista che ha trasformato la pizza in poesia. La sua classe, stile e preparazione sono evidenti in ogni morso. Quindi, la prossima volta che assaggerete una sua pizza, pensate all’amore che mette in ogni fetta. 🍕