Il sipario del prestigioso Teatro Totò si è chiuso sulla XII edizione del Premio Internazionale Arcimboldo d’Oro, un evento che ha celebrato l’eccellenza enogastronomica e l’arte bianca in tutte le sue forme. In qualità di “foodcreator”, ho avuto l’onore di salire su quel palco, un’emozione indescrivibile, per premiare maestri che con la loro passione e dedizione hanno saputo custodire e tramandare le tradizioni, pilastri fondamentali per l’innovazione.Un riconoscimento all’arte e alla passione L’Arcimboldo d’Oro non è solo un premio, ma un vero e proprio tributo all’arte e alla passione che animano il mondo dell’enogastronomia. In un’epoca in cui la velocità e l’omologazione sembrano dominare, eventi come questo ci ricordano l’importanza di preservare le nostre radici, di valorizzare i saperi antichi e di sostenere chi, con il proprio lavoro, contribuisce a mantenere viva la nostra identità culturale.Un plauso agli organizzatori, Sponsor, Raffaele e alla meravigliosa Direttrice Angela Merolla, che con la sua visione e il suo impegno ha reso possibile la realizzazione di una serata indimenticabile. La loro dedizione nel promuovere l’eccellenza e nel valorizzare i talenti del nostro territorio è un esempio per tutti noi. L’importanza di premiare l’eccellenza enogastronomicaPremiare l’eccellenza enogastronomica significa riconoscere il valore del lavoro di chi, ogni giorno, si impegna a offrire prodotti di alta qualità, frutto di passione, ricerca e rispetto per la tradizione. Significa sostenere un settore che rappresenta un’eccellenza del nostro Paese, un patrimonio da tutelare e promuovere. #nonsolocalciatori: un progetto di solidarietàDurante la serata, ho avuto l’opportunità di presentare il progetto #nonsolocalciatori, un’iniziativa che mira a raccogliere fondi per “La Stanza di Tobia” su GoFundMe. Il progetto celebra l’arte bianca italiana e i suoi protagonisti pizzaioli, panettieri e pasticcieri attraverso una maglia unica nel suo genere, firmata da maestri di fama mondiale come Enzo Coccia, Franco Pepe, Errico Porzio, Simone Padoan e Gabriele Bonci. Questo pezzo esclusivo è diventato il simbolo di una raccolta fondi, ospitata su GoFundMe, per sostenere l’associazione “La Stanza di Tobia”.Un associazione che mette a disposizione gratuitamente una vera e propria casa per le famiglie dei giovani pazienti ricoverati presso gli ospedali Onco-Ematologici di tutto il centro sud Italia. Un’emozione indimenticabileSalire sul palco del Teatro Totò e premiare i grandi maestri dell’arte bianca è stata un’emozione che porterò sempre nel cuore. Un’esperienza che mi ha ricordato l’importanza di credere nei propri sogni e di impegnarsi con passione per raggiungere i propri obiettivi. Seguimi sui Social per Altri Contenuti!Se questo contenuto ti è piaciuto, non perderti tutti i dettagli e le curiosità. Seguimi sui miei canali social dove condivido video passo passo, consigli utili e tante altre ricette irresistibili. Trovi tutto su Instagram, Facebook e TikTok: cerca @Impastologo e unisciti alla nostra community di appassionati di cucina. Ti aspetto per scoprire insieme nuovi impasti, idee e sapori!
Oli alto oleico per frittura: il segreto per una cottura perfetta.
La frittura è un’arte, e come ogni arte richiede gli strumenti giusti per essere realizzata al meglio. Uno degli aspetti fondamentali per ottenere una frittura perfetta è la scelta dell’olio, elemento che influenza non solo il gusto, ma anche la salute e la qualità del prodotto finale. In un recente episodio di MasterChef Italia, il maestro pizzaiolo Franco Pepe ha sottolineato l’importanza di friggere a temperature elevate, arrivando fino a 220°C per ottenere una pizza fritta leggera, asciutta e croccante. Questo spunto apre un interessante dibattito sulla scelta dell’olio, considerando che la maggior parte degli oli tradizionali raggiunge il punto di fumo tra i 170°C e i 180°C. La soluzione? Gli oli alto oleico. Cos’è l’olio alto oleico?L’olio alto oleico è un olio vegetale, generalmente ottenuto da semi di girasole o altre piante selezionate, caratterizzato da un’elevata concentrazione di acido oleico, un grasso monoinsaturo presente anche nell’olio extravergine d’oliva. Questa particolare composizione chimica lo rende estremamente stabile alle alte temperature, riducendo la formazione di composti dannosi e mantenendo intatte le sue proprietà organolettiche. Il punto di fumo: un fattore crucialeIl punto di fumo rappresenta la temperatura oltre la quale un olio inizia a decomporsi, rilasciando fumi tossici e composti nocivi come l’acroleina. Oli con un punto di fumo basso, come il burro o alcuni oli di semi tradizionali, non sono adatti per fritture ad alte temperature. Al contrario, gli oli alto oleico possono raggiungere temperature superiori ai 200°C senza degradarsi, rendendoli ideali per preparazioni come la pizza fritta descritta da Franco Pepe. La scienza dietro la frittura perfettaFranco Pepe, noto per la sua dedizione alla qualità e alla ricerca, spiega che friggere a 220°C consente di ottenere una frittura più asciutta, poiché la rapida formazione di una crosta superficiale impedisce all’olio di penetrare nell’impasto. Tuttavia, per ottenere questo risultato senza compromettere la salute e il sapore, è fondamentale utilizzare un olio in grado di resistere a queste temperature. L’olio alto oleico non solo risponde a queste esigenze, ma offre anche ulteriori vantaggi:– Stabilità termica: Resiste alle alte temperature senza produrre composti nocivi.– Neutralità di sapore: Non altera il gusto della pietanza, esaltando le materie prime.– Proprietà nutrizionali: Grazie all’alto contenuto di acido oleico, è una scelta più salutare rispetto ad altri oli ricchi di grassi saturi. Perché scegliere oli alto oleicoPer chi, come Franco Pepe, ricerca l’eccellenza in ogni dettaglio, l’olio alto oleico rappresenta la scelta ideale per una frittura professionale e salutare. Non è un caso che molti chef e pizzaioli di fama internazionale abbiano adottato questo tipo di olio per le loro preparazioni, consapevoli dell’importanza di combinare gusto, qualità e sicurezza. In conclusione, la pizza fritta perfetta, leggera e croccante, non è solo una questione di abilità tecnica, ma anche di consapevolezza nella scelta degli ingredienti. Grazie agli oli alto oleico, anche le preparazioni più complesse possono essere realizzate con risultati eccellenti, nel rispetto della salute e della tradizione. Franco Pepe ce lo insegna: ogni dettaglio conta, e la scelta dell’olio può fare la differenza tra una frittura comune e un capolavoro. Seguimi sui Social per Altri Contenuti!Se questo contenuto ti è piaciuto, non perderti tutti i dettagli e le curiosità. Seguimi sui miei canali social dove condivido video passo passo, consigli utili e tante altre ricette irresistibili. 👉 Trovi tutto su Instagram, Facebook e TikTok: cerca @Impastologo e unisciti alla nostra community di appassionati di cucina. Ti aspetto per scoprire insieme nuovi impasti, idee e sapori!
Farina di larve: un nuovo ingrediente per la panificazione?
L’innovazione nel mondo della panificazione non si ferma mai, e oggi si parla di un ingrediente che potrebbe rivoluzionare il settore: la farina di larve di *Tenebrio molitor*. Recentemente approvata dall’Unione Europea per il consumo umano, questa polvere proteica si sta facendo strada come un’alternativa sostenibile e nutrizionalmente interessante. Ma come può essere integrata nella panificazione? E quali sono i suoi effetti sugli impasti e sui prodotti finali? Caratteristiche nutrizionali della farina di larve La farina di Tenebrio molitor è particolarmente apprezzata per il suo contenuto proteico, che può arrivare fino al 60% del peso totale. Questa caratteristica la rende una fonte ideale per arricchire il valore nutrizionale di prodotti da forno, spesso carenti in proteine. Inoltre, contiene acidi grassi essenziali, vitamine (come la B12) e minerali come ferro e zinco, rendendola un ingrediente completo dal punto di vista nutrizionale. Utilizzo tecnico nella panificazione Integrare questa farina nei prodotti da forno richiede alcune accortezze tecniche. La sua consistenza e composizione proteica possono influenzare la lavorabilità degli impasti, specialmente in combinazione con farine tradizionali come quella di grano. Per ottenere un prodotto bilanciato, è consigliabile sostituire una percentuale variabile tra il 5% e il 10% della farina tradizionale con quella di larve. Percentuali superiori potrebbero alterare la struttura e il sapore dell’impasto. Un aspetto fondamentale da considerare è l’impatto sul glutine: la farina di larve, essendo priva di questa proteina, non contribuisce alla formazione della rete glutinica. Per questo motivo, è importante bilanciare l’impasto con farine forti o utilizzare additivi naturali per migliorare la coesione. Vantaggi e sfide Uno dei principali vantaggi dell’uso di farina di larve è la sostenibilità. Gli insetti richiedono meno risorse per essere allevati rispetto alle fonti proteiche tradizionali, come carne o latte, e producono un impatto ambientale significativamente inferiore. Tuttavia, le sfide non mancano. Dal punto di vista sensoriale, il sapore della farina di larve è spesso descritto come leggermente nocciolato, un elemento che potrebbe non essere gradito in tutti i prodotti. È quindi essenziale testare ricette che ne valorizzino il gusto, come pani integrali, cracker o grissini. Inoltre, è necessario tenere conto delle normative vigenti, che richiedono una chiara indicazione della presenza di farina di insetti sull’etichetta dei prodotti. Questo garantisce trasparenza e consente ai consumatori di fare scelte informate. Prospettive future L’introduzione della farina di larve rappresenta una svolta nel mondo della panificazione, offrendo nuove possibilità per innovare e diversificare l’offerta. Sebbene sia ancora un ingrediente di nicchia, le sue proprietà nutrizionali e il suo basso impatto ambientale potrebbero renderlo sempre più popolare, soprattutto tra i consumatori attenti alla sostenibilità. Come sempre, il successo dipenderà dalla capacità dei panificatori di sperimentare e adattare le ricette per soddisfare sia le esigenze tecniche che i gusti dei clienti. La farina di larve potrebbe non solo arricchire il valore nutrizionale dei prodotti da forno, ma anche rappresentare un simbolo di come la tradizione e l’innovazione possano convivere per creare un futuro più sostenibile. Seguimi sui Social per Altri Contenuti!Se questo contenuto ti è piaciuto, non perderti tutti i dettagli e le curiosità. Seguimi sui miei canali social dove condivido video passo passo, consigli utili e tante altre ricette irresistibili. Trovi tutto su Instagram, Facebook e TikTok: cerca @Impastologo e unisciti alla nostra community di appassionati di cucina. Ti aspetto per scoprire insieme nuovi impasti, idee e sapori!
Lingue di pizza fatte in casa: un’idea sfiziosa per la tua tavola
Le lingue di pizza sono una soluzione semplice e versatile, perfetta per un aperitivo tra amici o una cena informale. La loro forma allungata e il gusto irresistibile le rendono un’ottima alternativa alla pizza tradizionale. Prepararle in casa è più facile di quanto pensi! Segui questa ricetta passo passo per ottenere lingue di pizza fragranti e leggere. Ingredienti – 300 g di farina 0 – 200 g di semola rimacinata di grano duro – 350 g di acqua – 7 g di lievito di birra fresco – 10 g di sale – 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva Procedimento 1. Preparazione dell’impastoIn una ciotola, sciogli il lievito di birra fresco in 350 g di acqua tiepida. Aggiungi gradualmente le farine setacciate, mescolando con una forchetta o con le mani. Quando l’impasto inizia a prendere forma, incorpora il sale e l’olio extra vergine d’oliva. 2. Lavorazione dell’impastoTrasferisci l’impasto su un piano di lavoro leggermente infarinato e lavoralo energicamente per circa 10 minuti, fino a ottenere una consistenza liscia ed elastica. Se preferisci, puoi utilizzare una planetaria con il gancio impastatore per risparmiare tempo. 3. LievitazioneForma una palla con l’impasto e riponila in una ciotola leggermente unta. Copri con pellicola trasparente o un canovaccio umido e lascia lievitare in un luogo tiepido per circa 2 ore, o fino a quando l’impasto raddoppia di volume. 4. Formazione delle lingueDopo la lievitazione, trasferisci l’impasto sul piano di lavoro infarinato. Dividilo in porzioni da circa 100g/110g e stendi ciascuna porzione con le mani o con un mattarello, dando una forma allungata e irregolare tipica delle lingue di pizza. 5. CotturaPreriscalda il forno a 220°C in modalità statica. Disponi le lingue di pizza su una teglia rivestita con carta da forno e cuoci per 15-20 minuti, fino a quando risultano dorate e croccanti. 6. ServizioLe lingue di pizza sono pronte per essere gustate! Puoi servirle semplici oppure accompagnarle con salse, salumi, formaggi o verdure grigliate per un tocco in più. Consigli – Per una versione più aromatica, aggiungi erbe aromatiche come origano o rosmarino direttamente nell’impasto. – Se preferisci un impasto ancora più leggero, lascia lievitare in frigorifero per 12-24 ore prima di procedere con la cottura. – Prova a spennellare le lingue con olio all’aglio o peperoncino prima di infornarle per un sapore più deciso. Seguimi sui social per altre ricette e curiosità Vuoi vedere come preparo le lingue di pizza passo dopo passo? Vieni a trovarmi sui miei canali social! Su Instagram, Facebook e TikTok trovi video dettagliati, idee creative e tante ricette perfette per ogni occasione. Cerca @Impastologo e unisciti alla mia community di appassionati di cucina. Ti aspetto!
Plumcake alle Arance: un Dolce Morbido e Profumato per Tutte le Occasioni
Se stai cercando un dolce semplice da preparare, ma capace di conquistare tutti con il suo profumo e sapore unico, questo plumcake alle arance è la scelta perfetta. Utilizziamo arance non trattate per garantire un gusto autentico e naturale. Segui questa ricetta passo passo per ottenere un risultato soffice e delizioso. IngredientiPer preparare il tuo plumcake alle arance avrai bisogno di:– 2 uova 🥚 – 170 g di zucchero – 160 ml di spremuta d’arancia fresca 🍊 – 80 ml di olio di semi – 210 g di farina 00 – 50 g di fecola di patate – 1 bustina di lievito per dolci – 2 arance non trattate 🍊🍊 ProcedimentoPrima di iniziare, assicurati che le arance siano ben lavate e asciugate. Grattugia la buccia delle due arance per ottenere la scorza, facendo attenzione a non prelevare la parte bianca, che è amara. Poi spremi le arance fino a ottenere 160 ml di succo fresco. Montare le Uova e lo ZuccheroIn una ciotola capiente, monta le uova con lo zucchero utilizzando uno sbattitore elettrico. Continua a lavorare il composto per 5-7 minuti, fino a ottenere una miscela chiara e spumosa. Aggiungere i LiquidiUnisci gradualmente la spremuta d’arancia e l’olio di semi al composto di uova e zucchero, continuando a mescolare a bassa velocità. Questo passaggio garantisce che i liquidi si incorporino perfettamente senza smontare il composto. Incorporare le PolveriSetaccia insieme la farina, la fecola di patate e il lievito per dolci. Aggiungili al composto liquido poco alla volta, mescolando con una spatola o una frusta a mano. Lavora l’impasto delicatamente, con movimenti dal basso verso l’alto, per mantenere la leggerezza. AromatizzareAggiungi la scorza grattugiata delle arance al composto e mescola bene per distribuire il profumo in modo uniforme. Preparare lo StampoPreriscalda il forno a 180°C in modalità statica. Rivesti uno stampo da plumcake (circa 22-24 cm) con carta da forno o imburralo e infarinalo. Versa l’impasto nello stampo, livellandolo con una spatola. CotturaInforna il plumcake nel forno già caldo e cuoci per circa 40-45 minuti. Per verificare la cottura, fai la prova dello stecchino: inseriscilo al centro del dolce e, se esce pulito, il plumcake è pronto. FinituraSforna il plumcake e lascialo raffreddare completamente nello stampo prima di estrarlo. Una volta freddo, puoi decorarlo con una spolverata di zucchero a velo o, per un tocco extra, con una glassa all’arancia preparata mescolando zucchero a velo e qualche cucchiaio di succo d’arancia. Consigli e Varianti– Conservazione: Il plumcake si conserva morbido per 3-4 giorni, se avvolto in pellicola trasparente o riposto in un contenitore ermetico. – Varianti: Puoi arricchire l’impasto con gocce di cioccolato fondente o sostituire parte della farina con farina integrale per una versione più rustica. – Senza lattosio: Questa ricetta è naturalmente priva di lattosio, quindi adatta anche a chi ha intolleranze. ConclusionePreparare questo plumcake alle arance è un gesto d’amore per chi ama i sapori semplici e genuini. Il suo profumo avvolgente e la sua consistenza soffice lo rendono ideale per colazioni, merende o come dolce da condividere con amici e famiglia. Provalo e lasciati conquistare! Seguimi sui Social per Altri Contenuti!Se questa ricetta ti è piaciuta, non perderti tutti i dettagli e le curiosità. Seguimi sui miei canali social dove condivido video passo passo, consigli utili e tante altre ricette irresistibili. 👉 Trovi tutto su Instagram, Facebook e TikTok: cerca @Impastologo e unisciti alla nostra community di appassionati di cucina. Ti aspetto per scoprire insieme nuovi impasti, idee e sapori!
Babbà Salato: Un Viaggio nella Tradizione Napoletana
Il Babbà Salato è una deliziosa variante del celebre babà dolce napoletano, conosciuto in tutto il mondo per la sua sofficità e il suo inconfondibile aroma di rum. La versione salata, sebbene meno conosciuta, è altrettanto deliziosa e perfetta per aperitivi o buffet. Scopriamo insieme la ricetta, arricchita da un tocco di storia e curiosità. Ingredienti– Farina Manitoba: 300 gr– Latte: 250 ml– Farina 00: 200 gr– Uova: 3– Burro: 120 gr– Parmigiano Grattugiato: 100 gr– Lievito di Birra Secco: 7 gr– Sale: 1 cucchiaino– Pepe: q.b.– Salumi Misti: q.b. Procedimento1. Preparazione dell’Impasto: In una ciotola capiente, setacciare le farine e aggiungere il lievito di birra secco. Unire il latte tiepido e mescolare fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungere le uova, una alla volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta. 2. Aggiungere gli Ingredienti: Incorporare il burro ammorbidito, il parmigiano grattugiato, il sale e il pepe. Continuare a impastare fino a quando l’impasto sarà liscio ed elastico. Infine, aggiungere i salumi misti tagliati a cubetti piccoli, mescolando bene. 3. Lievitazione: Coprire la ciotola con un canovaccio umido e lasciare lievitare l’impasto in un luogo caldo per circa 2 ore, o fino a quando avrà raddoppiato il suo volume. 4. Cottura: Preriscaldare il forno a 180°C. Imburrare uno stampo per babà e versare l’impasto lievitato. Cuocere per circa 35-40 minuti, o fino a quando il babà sarà dorato in superficie e cotto all’interno. Il babà dolce ha origini lontane che risalgono al XVIII secolo, quando fu introdotto a Napoli dai cuochi francesi al servizio dei Borbone. La versione salata del babà è nata più recentemente, come un’alternativa creativa per utilizzare lo stesso impasto in contesti diversi. Questa deliziosa variante è diventata popolare nelle cucine napoletane grazie alla sua versatilità e al gusto ricco e saporito. Il segreto del successo del babà, sia dolce che salato, risiede nella sua lavorazione artigianale, che garantisce una consistenza soffice e un sapore irresistibile. La presenza dei salumi misti rende il babà salato un’esperienza gustativa ancora più completa e appagante, perfetta per stupire i tuoi ospiti con un tocco di tradizione e innovazione. Buon appetito e buon divertimento con il tuo Babà Salato! 📖✨ Continua a seguire il blog Impastologo per altre ricette e curiosità culinarie! Curioso di sapere da dove proviene il nome “babà”? Deriva dal polacco “babka”, che significa “nonna”, indicando una torta casalinga fatta dalle nonne. Affascinante, vero?